L’IMPEGNO DI ABOCA

di Massimo Mercati – AD Aboca

Il periodo storico che stiamo vivendo ci porta a riflettere in profondità sul rapporto tra uomo e natura, tema centrale per Aboca da sempre. Fin dall’inizio, nel 1978, abbiamo cercato nella natura le risposte ai bisogni legati alla salute, nel rispetto dell’organismo e dell’ambiente. La complessità e l’intelligenza naturale sono una risorsa per lo sviluppo della medicina. E per dare senso alle nostre imprese e alle nostre vite.   

In un momento così difficile per tutti noi in cui come individui e come imprese ci troviamo di fronte all’epidemia da Coronavirus, desideriamo prima di tutto ringraziare gli operatori sanitari per lo straordinario impegno con cui tutelano la nostra salute ogni giorno e vogliamo esprimere tutta la nostra vicinanza alle persone che soffrono, confermando la nostra responsabilità come azienda della salute.

Aboca ha scelto sin dall’inizio di questa emergenza di concentrare tutti i suoi sforzi, umani ed economici, per poter continuare a garantire la fornitura dei prodotti, mantenendo attiva la produzione, così come la nostra ricerca, per aiutare concretamente le persone che cercano rassicurazioni e risposte per la loro salute in un momento di grande incertezza.
Siamo parte attiva di una filiera in cui gli operatori sanitari sono in prima linea e pensiamo che il nostro ruolo sia di mantenere vive tutte le nostre energie e continuare a offrire il massimo supporto facendo al meglio il nostro lavoro.

L’emergenza ci ha costretto a rivedere in maniera improvvisa l’organizzazione dei nostri 1500 dipendenti, negli uffici, nella fabbrica, nel territorio, in modo da garantire in primo luogo la salute delle persone che lavorano con noi. Riprogrammiamo ogni giorno il lavoro di tutte le aree aziendali e quello dei paesi in cui siamo presenti, perché il contesto si evolve velocemente e richiede un adattamento costante a nuove condizioni di vita e di lavoro.
Tutto ciò nella convinzione che come impresa questo sia l’impegno più importante da portare avanti: continuare a ricercare, produrre e offrire alle persone prodotti per la salute che mai come in questo momento hanno rimesso al centro delle loro priorità la cura e la prevenzione.

Il periodo storico che stiamo vivendo ci porta, d’altra parte, a riflettere in profondità sul rapporto tra uomo e natura, tema centrale per Aboca da sempre.
La base concettuale che caratterizza il nostro approccio è l’innovazione attraverso le sostanze naturali; fin dall’inizio abbiamo infatti cominciato a cercare nella natura le risposte ai bisogni legati alla salute dell’uomo, nel rispetto del suo organismo e dell’ambiente.

Siamo partiti dalla convinzione che l’uomo non potesse continuare a vivere come dominus naturae e dalla necessità di immaginare un modello di sviluppo diverso da quello che già negli anni Settanta, a uno sguardo attento, si rivelava insostenibile. Siamo andati, dunque, alla ricerca di una via che mettesse in relazione agricoltura e salute in modo da creare prodotti che fossero utili per l’uomo e non dannosi per l’ambiente.
In questo percorso ci siamo trovati davanti a una grande evidenza: piante, animali, uomini sono tutti fatti della stessa materia, il codice genetico. Rispondono tutti allo stesso linguaggio e sono interconnessi. L’uomo, dotato di un organismo complesso, può pertanto rivolgersi alla complessità della natura per il proprio benessere e per la cura delle malattie attraverso le sostanze naturali.

La complessità della natura diventa, in questa prospettiva, una risorsa imprescindibile per lo sviluppo della medicina: è quanto oggi si sta affermando nell’approccio delineato dalla Systems Biology e dalla Systems Medicine dove si mette in primo piano il concetto di complessità biologica del nostro organismo e si iniziano a studiare i processi salute-malattia alla luce di un approccio sistemico che non si limita alla sola farmacologia tradizionale.

Lavorando su questi temi ci siamo ben presto resi conto che la natura può indicarci anche le linee guida per gestire le imprese e il ruolo di ogni membro all’interno di esse. Gli strumenti di conoscenza che sono alla base del nostro approccio scientifico, finalizzati a comprendere gli schemi di fondo dell’intelligenza naturale, possono infatti aiutarci anche nella gestione aziendale. Vedere l’impresa come un sistema vivente permette di rileggere la realtà aziendale in profondità, mettendo al centro dell’analisi i concetti di valore e di comunità, insieme alla consapevolezza delle condizioni di legittimità ed efficacia nella gestione di quello che è un sistema complesso, strutturalmente accoppiato con l’ambiente e la società in cui viviamo.

Questa visione rende l’impresa fortemente interdipendente dal contesto, una comunità tra le comunità, e non può più esistere in modo autoreferenziale, ma diventa creatrice di valore solo quando svolge appieno la sua funzione economico-sociale. Un valore che non si esaurisce nella sola realizzazione del profitto, ma si estende all’impatto sull’ambiente e sulla società attraverso la crescita culturale di tutti i suoi membri, uniti dall’idea di operare insieme nella direzione del bene comune.

Direzione che ci guida da sempre e che abbiamo sancito anche nel nostro statuto diventando formalmente una Società Benefit, certificata B Corp. Questo significa che non solo potremo, ma dovremo perseguire il bene comune.

Finalmente, dunque, si profila l’affermazione di un nuovo modello di sviluppo che torna alle radici di una visione dell’uomo come parte della natura e non come dominatore; e l’idea di una comunità in cui si afferma l’homo homini natura amicus, principio che diventa la chiave per una nuova fase evolutiva.
Nella sua rivoluzionaria enciclica Laudato Si’, che segna il nuovo spirito dei tempi, Papa Francesco ha tratteggiato l’uomo nuovo, capace di riconoscere il suo posto sulla Terra in quanto parte di un sistema armonico, dove la cura della casa comune diventa il nuovo punto di partenza. L’enciclica di Papa Francesco attraversa tutti i falsi miti su cui abbiamo costruito la nostra economia e la nostra società, parla di conversione ecologica, evidenzia come tutte le forme viventi siano profondamente interconnesse, spinge al superamento della tecnocrazia e propone una nuova economia in cui non c’è più spazio per una concezione del valore che non sia espressione del bene comune.

Queste parole oggi sono di drammatica attualità, di fronte alla crisi climatica e all’emergenza della pandemia appaiono infatti evidenti i limiti di uno sviluppo che sembrava irrefrenabile, e inducono le popolazioni di tutto il mondo ad unirsi in una solidarietà che si rende necessaria se vogliamo superare insieme questa crisi senza precedenti.

Come imprenditori e come individui saremo chiamati a fornire il nostro contributo, una necessità che può costituire anche una grande opportunità per tornare a dare un senso alle nostre imprese e alla nostra vita.

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