PERCHÉ NOI SIAMO LA TERRA!

di Marcella Danon

Abbiamo perso la connessione con la natura, con il fluire della vita. Eppure, la nostra salute anche mentale dipende da quella dell’ambiente. Ecco allora che due discipline così apparentemente distanti l’una dall’altra, l’ecologia e la psicologia, si fondono nell’Ecopsicologia. Per il benessere della terra, cioè di noi umani. 

Che cosa hanno da dirsi e da darsi due discipline così apparentemente distanti l’una dall’altra, come l’ecologia e la psicologia; dove una si occupa del mondo esterno, dell’ambiente naturale, dei diversi ecosistemi; e l’altra si occupa del mondo interno, del benessere psicologico, della qualità di relazione tra esseri umani?
Tantissimo.

Perché in quest’ultima manciata di secoli, in cui lo stile di vita contemporaneo ci ha sempre più allontanati dai ritmi naturali, dalla frequentazione degli spazi aperti selvatici, dall’intimità con le altre creature animali e vegetali, abbiamo finito col perdere la connessione con qualche cosa di importante della nostra identità.
Tutta la nostra cosiddetta civiltà occidentale è improntata sul polo del Logos, su una spinta archetipica maschile: produttività, conquista del territorio, imposizione dei nostri modi sull’ambiente e sulle forme di vita circostante. La nostra vitalità viene indirizzata verso schemi preconfezionati che a volte ci stanno stretti, non corrispondono agli aneliti del nostro nucleo vitale più profondo. Il polo che abbiamo trascurato, in questa era industriale, è proprio quello dell’Eros, la nostra spinta archetipicamente femminile: gioia di vivere, piacere dell’incontro e dello scambio, comunicazione, facilitazione dello spontaneo emergere, da ognuno di noi, di una incontenibile molteplicità di forme, di una stupefacente biodiversità di caratteri, eguagliata soltanto dalla prorompente vitalità e biodiversità del nostro stesso Pianeta.

Noi “siamo” la Terra! Siamo parte integrante del processo di evoluzione, i nostri corpi raccontano la storia dell’emergere e svilupparsi della vita, nel nostro DNA c’è tutta la storia del Creato. È questo che abbiamo dimenticato, è per questo che ecologia e psicologia oggi sono ancora considerate due scienze separate, quando invece la qualità della nostra stessa vita dipende dalla salute dell’ambiente che ci creiamo attorno e, viceversa, ciò che costruiamo e il modo in cui interagiamo con l’ambiente è riflesso diretto della visione che abbiamo di noi stessi e del mondo… una visione, oggi, riduttivamente antropocentrica.
L’Ecopsicologia nasce, alla fine degli anni novanta, proprio per favorire questa riconnessione ormai sentita sempre più urgente da diverse parti sia nel mondo professionale psico e sia in quello eco; quindi, sia da chi si occupa di salute mentale, crescita personale e benessere organizzativo, sia da chi si occupa di ambiente, dall’educazione, all’escursionismo, alla pianificazione urbanistica.

È una disciplina nuova che recupera attorno a sé visioni e proposte del passato e del presente, della tradizione occidentale di quello orientale, della cultura moderna e di quella nativa, con l’obiettivo di trarre il meglio da ogni diverso patrimonio della storia dell’umanità per poter affrontare con creatività, ispirazione ed efficacia le sfide attuali. Quelle di oggi non sono solo sfide ambientali, sono anche esistenziali e richiedono una revisione dell’idea che noi abbiamo di noi stessi e del mondo.

Quando ci ricordiamo che noi “siamo la Terra”, riorganizziamo tutte le priorità in una prospettiva di rispetto per il vivente, trasformiamo le modalità con cui progettiamo la nostra interazione con l’ambiente, con l’alterità umana e non umana, e soprattutto ridisegniamo i nostri percorsi didattici e formativi, dagli asili nido fino all’Università.

Oggi più che mai questa riconnessione non solo è indispensabile, ma è possibile. Possiamo facilitarla, in prima persona, dando forza e fiducia all’innata biofilia, alle forze dell’inconscio ecologico che sono dentro di noi e che ci stanno gridando che c’è qualche cosa che non sta funzionando nello stile di vita attuale. Un mondo diverso, un “modo” diverso di vivere sulla Terra, è possibile col prezioso contributo di ognuno di noi. Uno dei messaggi principali dell’Ecopsicologia è proprio la valorizzazione e l’attivazione della libertà, creatività e responsabilità di ognuno, che si traduce in azione concreta, ognuno a modo suo: “Affonda le radici in ciò che sei e cambia il mondo con ciò che fai” è il motto della Scuola di Ecopsicologia italiana.

Ecopsicologia, il libro in uscita in questi giorni con Aboca Edizioni, è un armonico intreccio di filosofie, è un manuale pratico a uso personale e professionale ed è anche un manifesto per un salto evolutivo verso una nuova consapevolezza ecologica.

Marcella Danon è psicologa, formatrice e giornalista.

Insegna Ecopsicologia nel Corso di laurea in Scienze e tecniche psicologiche, all’Università della Valle D’Aosta, insieme all’ecologo Giuseppe Barbiero.

Ha fondato, nel 2004, e dirige “Ecopsiché”, scuola di specializzazione e aggiornamento per integrare attività con la Natura nella propria attività professionale e vita personale. Fa parte del direttivo della International Ecopsychology Society – IES, associazione professionale presente in 14 nazioni. È autrice di numerosi manuali di crescita personale (Aboca, Feltrinelli, Red).

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