LA GIUNGLA CHE È IN NOI

In giardino, nelle nostre cucine, in auto e biciclette, nei cavi del telefonino o del computer su cui state leggendo queste parole. Le foreste tropicali sono ovunque intorno a noi. E purtroppo lo sono anche le eredità di secoli di sfruttamento coloniale e capitalistico verso queste grandi aree del pianeta.

Oltre ad essere un appassionante viaggio nella storia degli ambienti tropicali, Giungle del giovane scienziato Patrick Roberts è anche una call to action per tutti i consumatori del mondo.

Giungla rigogliosa e verde

Le foreste tropicali influenzano quasi tutti gli ambiti della vostra vita. Hanno influito sui fiori che raccogliete per chi amate, sui profumi e sulla forma dei giardini e, per chi di voi festeggia il Natale, sugli alberelli al centro del vostro salotto. Hanno anche giocato un ruolo importante sull’origine evolutiva delle formiche che corrono lungo il pavimento di casa, degli uccelli che cantano fuori dalla vostra finestra, di molte delle attrazioni negli zoo e, naturalmente, su voi stessi, sulle vostre famiglie, sui vostri amici e su tutta la nostra specie. Le foreste tropicali sono cresciute anche nelle vostre cucine, fornendo il riso che riponete nella credenza, gli ingredienti fondamentali per molte delle medicine che assumete, il pollo nel forno e le uova nella frittata, il mais dolce sul barbecue, il caffè in tazza e il cioccolato che vi concedete quando nessuno vi guarda. Hanno anche fornito la gomma per le ruote di biciclette e auto, la gomma che serve per cancellare gli errori sul foglio, per i vostri stivali e per il materiale isolante che avvolge i fili degli apparecchi elettronici che avete in casa o sul posto di lavoro. Le foreste tropicali sono intorno a voi. Purtroppo, lo sono anche le eredità di secoli, che parlano di squilibrate interazioni coloniali e capitalistiche agite dalla metà occidentale dell’Europa e dal Nord America nei confronti del mondo tropicale, che hanno influito sulle tensioni razziali, sulle disuguaglianze economiche, sulle battaglie politiche, e su gran parte dell’emarginazione sociale e culturale nelle società in cui vivete. Non si tratta di ambienti lontani ed esotici dall’altra parte del mondo. Attraverso una preistoria e una storia intrecciate, hanno infatti trovato la loro strada nelle vostre case. Non importa dove vi troviate.

Allora, cosa farete? Un certo numero di politiche di tutela vengono messe in atto in tutti i tropici. Si piantano alberi per stabilizzare i terreni e ridurre l’anidride carbonica nell’atmosfera. Si stanno sviluppando e mettendo in funzione aree protette per arginare la deforestazione, il degrado e la perdita di biodiversità. Gli abitanti dei tropici stanno cominciando a ricevere le risorse per adottare nuovamente le ‘tradizioni utili’ che abbiamo qui esaminato, al fine di sviluppare approcci più sostenibili, spesso orientati dagli indigeni, all’agricoltura, all’agroselvicoltura e alla produttività economica, che integrano le foreste in nuove forme di utilizzo della terra. Tuttavia, coloro che sono in prima linea in questa lotta fondamentale per la sostenibilità non possono essere lasciati soli. Hanno bisogno di iniziative economiche che ridistribuiscano le risorse dalle nazioni più ricche e dai settori più floridi delle società tropicali. Hanno bisogno che i consumatori di tutto il mondo paghino per prodotti realizzati ai tropici in modo sostenibile, che valutino con attenzione l’impronta del turismo tropicale che riguarda quelle aree, e che chiedano conto alle multinazionali, scarsamente soggette a regolamentazione. Hanno bisogno di elettori in tutto il mondo che considerino gli interessi nazionali come interessi globali, che riconoscano gli errori e le eredità del passato coloniale e la necessità di lottare per società più giuste in tutto il mondo. Hanno bisogno che gli abitanti dell’Europa e del Nord America, insieme alla Cina, riducano i loro significativi contributi pro capite di emissioni di CO2, in modo da fermare ulteriori cambiamenti ambientali e dare ai tropici un cuscinetto utile per intraprendere un percorso di sviluppo economico più sostenibile. Ognuno di voi potrebbe, oggi, iniziare a giocarsi almeno una piccola quota in ciascuna di queste cose. Come questo capitolo dovrebbe aver dimostrato, è necessario che avvenga oggi. Potreste agire perché questo libro vi ha mostrato che avete un’affinità e una responsabilità nei confronti delle foreste tropicali. Potreste agire perché in realtà sentivate già un desiderio morale o empatico di aiutare gli altri e avevate solo bisogno di qualche indicazione su come attuarlo. O potreste agire perché avete visto che, se non lo fate, il cambiamento climatico, il ridursi delle fonti alimentari, la catastrofe economica, l’instabilità politica, la migrazione di massa e l’esplodere di malattie pandemiche busseranno molto presto alla vostra porta.

Patrick Roberts (1991) è un archeologo, ricercatore del Max Planck Institute impegnato in prima linea nello studio degli ambienti tropicali. Considerata la sua età, la sua produzione è notevole, e forse senza precedenti, per il numero di articoli pubblicati su riviste importanti come “Science” e “Nature”. Ha ricevuto numerosi premi e i suoi lavori sono stati presentati su BBC, Channel 4 e “The Times”. Giungle è il suo primo libro di divulgazione, in corso di pubblicazione in dieci paesi nel mondo. Vive a Jena, in Germania.

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