UN BEL RESPIRO

a cura di Comunicazione Scientifica Aboca

Anche se la pandemia ci ha fatto capire quanto sia necessario prendersi cura delle prime vie respiratorie, non sempre comprendiamo quanto naso e bocca siano importanti per difenderci da virus, batteri, inquinanti. In ogni stagione, non soltanto nei mesi invernali. Ecco come la ricerca scientifica più avanzata ci aiuta a proteggere naso e bocca. In maniera naturale.

Prime vie respiratorie e sistema immunitario possono essere messi a dura prova in ogni stagione dell’anno, non solo in inverno. Il loro equilibrio, chiamato anche “omeostasi”, infatti, può venire meno anche a causa di sbalzi termici dovuti ai cambi di stagione, all’aria condizionata, al riscaldamento eccessivo e alla permanenza prolungata in ambienti chiusi e affollati.

Certo è che l’attenzione al mantenimento del buono stato di salute del sistema respiratorio e delle difese immunitarie si è particolarmente accentuato in era Covid e continuerà a esserlo ancora per molto tempo. La pandemia è stata un catalizzatore che ci ha fatto capire, in modo traumatico, quanto sia necessario rafforzare la profilassi personale, che dovrebbe essere mantenuta sempre nei confronti di tutti i virus influenzali al fine di limitare il rischio di contagio e la conseguente diffusione delle patologie.

È ormai noto come l’influenza sia una delle malattie infettive più frequenti e si trasmetta attraverso goccioline di saliva emesse con colpi di tosse, starnuti o semplicemente parlando. In particolare, le Infezioni Respiratorie Acute (IRA) rappresentano un rilevante problema di sanità pubblica per la loro ampia diffusione e per i conseguenti costi diretti e indiretti che determinano. Per IRA s’intendono malattie infettive in cui l’apparato respiratorio rappresenta il principale o esclusivo bersaglio dell’agente patogeno. Ogni anno si contano, in particolare nei giovani, da 2 a 10 episodi di IRA per persona, con 1-4 visite mediche conseguenti e diversi giorni di assenza da scuola o dal lavoro. Si tratta di una categoria di affezioni la cui diffusione è talmente ampia da rappresentare una delle maggiori cause di morbosità al mondo. Secondo alcune stime è stato stimato che, in media, si verifica un’incidenza di circa 2,5 episodi all’anno per persona. Tra le varie tipologie di IRA, in genere, si annoverano le seguenti affezioni: raffreddore, faringite, laringite, tracheite, otite, epiglottite, laringotracheite, influenza, bronchite e polmonite.

Si tratta di problemi di origine virale, batterica e fungina1 e che in genere, – con l’esclusione della polmonite – vengono considerati di scarsa o nulla pericolosità. Eppure, in realtà, secondo l’OMS, sono responsabili del 13% delle cause di morte nei pazienti con più di 55 anni.

Quando si parla di vie respiratorie, si tende sempre a dare poca attenzione ai due “cancelli” che le mettono in contatto con l’ambiente esterno: la bocca e il naso. Questi ultimi sono di notevole rilevanza in quanto, oltre a permettere e gestire la respirazione, fungono da veri e propri ingressi per gli agenti esterni potenzialmente nocivi quali allergeni, batteri e virus, fino ad arrivare alle particelle presenti nell’ambiente.

Inoltre, attraverso il muco e alle ciglia presenti sulla mucosa nasale vengono fermate le particelle estranee e i microorganismi intrappolati. La loro eliminazione viene poi favorita anche attraverso lo starnuto, così da limitare la probabilità di ingresso nell’organismo.

Anche la bocca, grazie alla saliva e alla sua componente enzimatica (il lisozima), combatte l’ingresso di microrganismi indesiderati.

Ciò che accomuna questi due importanti punti d’ingresso dell’organismo è il muco respiratorio che rappresenta la prima linea di difesa. Infatti, lo strato di muco respiratorio è una barriera fisica contro gli agenti esterni (inquinanti, virus, batteri, …) e contiene numerose altre sostanze secrete dalle cellule epiteliali con attività antimicrobica e antivirale, proprietà antinfiammatorie, e immunitarie2.

Per prendersi dunque cura di questi due organi che con la loro conformazione estetica contribuiscono a rendere unico anche il nostro aspetto e la nostra personalità, è necessario agire preventivamente e in maniera continuativa anche con una corretta igiene quotidiana attraverso lavaggi nasali e orali, rispettando anche altre buone norme come lavarsi spesso le mani, evitare il loro contatto con gli occhi e indossare le mascherine nei periodi pandemici o in ambienti poco salubri come zone industriali, città particolarmente trafficate, luoghi molto polverosi, mezzi pubblici affollati ecc.

Un valido sostegno può inoltre arrivare dalle sostanze vegetali che oggi è possibile studiare e capire applicando metodologie e tecnologie all’avanguardia e che risultano utili nel supporto dei fisiologici meccanismi di difesa del naso e della bocca, grazie a meccanismi d’azione fisiologici e non farmacologici.

La ricerca scientifica ha messo a punto sistemi di sostanze a base di frazioni tanniniche da amamelide, frazione fenolica da sambuco e salgemma che, a livello del naso, sono in grado di creare uno strato muco-adesivo che coadiuva la protezione della mucosa da agenti esterni quali virus e batteri e preserva l’integrità della barriera epiteliale delle cavità nasali. Questi, se opportunamente formulati, hanno una concentrazione bilanciata e standardizzata (750 mOsm/Kg) e un’azione fisica di lavaggio che aiuta a fluidificare e rimuovere il muco in eccesso e gli agenti patogeni in esso intrappolati.

Ulteriori ricerche condotte in ambito metabolomico e di biologia dei sistemi hanno potuto identificare dei sistemi di sostanze utili, fin in tenera età, per la protezione del cavo orale. In particolare, frazione tanninica da agrimonia, frazione polisaccaridica da malva ed echinacea, frazione resinoide da grindelia, sono capaci di coadiuvare la protezione della mucosa orale da agenti esterni come virus e batteri che possono essere causa di infezione delle prime vie aeree.

Un valido aiuto per supportare il sistema immunitario è anche la Vitamina C o acido ascorbico. È un micronutriente essenziale per il nostro organismo, utile per mantenerci in salute. Ne abbiamo bisogno solo di piccole quantità ma non riusciamo a sintetizzarla in autonomia e quindi dobbiamo assimilarla con l’alimentazione o attraverso integratori alimentari, meglio se completamente naturali. Un micronutriente utile non solo alla normale funzione del sistema immunitario ma di aiuto anche nei periodi di stress perché contribuisce al normale funzionamento del sistema nervoso, favorisce la riduzione della stanchezza e dell’affaticamento, partecipa inoltre alla sintesi della L-carnitina, molecola coinvolta nel metabolismo dei grassi, ed è importante nella sintesi degli ormoni che regolano la risposta alle situazioni di stress.

Considerate le molteplici funzioni che la Vitamina C svolge nell’organismo, il suo consumo come integratore alimentare è molto ampio e ad oggi rappresenta il supplemento alimentare più utilizzato al mondo. C’è la convinzione che solo un’integrazione di alte dosi di Vitamina C possa essere utile per il nostro organismo, è importante sapere che il quantitativo di Vitamina C che il nostro organismo riesce ad accumulare è molto limitato (1,2- 2 g) e che tutta quella assunta in eccesso viene prontamente eliminata per via renale. Recenti studi dimostrano che oltre i 200 mg di dosaggio giornaliero l’assorbimento di Vitamina C cala drasticamente e che la quota non assorbita può causare disturbi intestinali, pertanto risulta preferibile suddividere l’assunzione in piccole dosi piuttosto che una singola dose elevata.

Generalmente gli integratori forniscono Vitamina C in forma di acido ascorbico o ascorbato prodotti per sintesi chimica e consigliati a dosaggi di 500-1000 mg al giorno.

L’alternativa è rappresentata da integratori di Vitamina C di origine naturale e proprio l’acerola è una delle fonti naturali più ricche di Vitamina C .

È un tema cruciale, al quale abbiamo già dedicato spazio sul nostro magazine. Per approfondire, qui e qui.

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