L’ARTE DI DORMIRE BENE

Qual è il momento migliore per dormire, mangiare, fare una passeggiata, assumere un farmaco? Il nostro corpo lo sa. Noi no, o non più. Abbiamo sovvertito i ritmi e i cicli del nostro orologio biologico. Per questo siamo più vulnerabili a tante malattie, per questo viviamo peggio e dormiamo peggio.

Molti libri promettono di “cambiarti la vita”, questo del neuroscienziato inglese Russel Foster riesce davvero a sfatare miti, a spiegare con entusiasmo e competenza alcuni meccanismi fondamentali per la nostra salute e il nostro benessere.  

Anticipiamo un brano dell’Introduzione a L’arte di dormire bene

 

 

Negli ultimi decenni, c’è stata un’esplosione di nuove, entusiasmanti scoperte nella scienza dell’orologio biologico e dei cicli di 24 ore che dominano la nostra vita. Il più ovvio è il modello sonno-veglia. Sorprendentemente, la maggior parte dei libri tratta separatamente l’orologio biologico e il sonno. Tuttavia, ricerche recenti ci dicono che un approccio dissociato racconta solo una parte della storia. Non è possibile comprendere correttamente il sonno senza capire come funziona l’orologio biologico, e il sonno a sua volta regola l’orologio

Nelle pagine che seguono, l’orologio interno e il sonno saranno presi in considerazione insieme, come due aree della biologia intimamente collegate e intrecciate, che definiscono e condizionano la nostra salute. In molti casi, la capacità di avere successo o di fallire, che si tratti del tornare a casa sano e salvo dopo il lavoro o di mettersi a dieta per perdere peso, dipenderà dal fatto che si sta lavorando con o contro questi cicli di 24 ore. Sono successe così tante cose in questo settore della scienza e della medicina che spesso è difficile distinguere i fatti dalla finzione. In termini di salute, i consigli assennati vengono spesso trasformati in ordini striduli che assomigliano ai comandi urlati sulla piazza d’armi da un sergente maggiore al suo reggimento: devi dormire otto ore; devi continuare a condividere il letto con un partner che russa; non devi usare un eReader a emissione luminosa (LE-eBook) prima di andare a letto. Anziché essere riconosciuti come un amico fedele, i ritmi biologici e il sonno sono spesso rappresentati come un nemico che deve essere combattuto, sottomesso e sconfitto. Occorre invece iniziare a comprenderli e analizzarli.

In questo libro, ho tentato di svelare la scienza degli orologi biologici e del sonno, rendendo accessibili alcune delle nuove scoperte più sorprendenti e stimolanti. Mi auguro di essere riuscito a scrivere in una forma divertente e facile da leggere. Ho potuto attingere alle mie esperienze personali, sviluppate negli ultimi quarant’anni come scienziato specializzato in questo settore, e ho tratto immenso beneficio dalle discussioni con amici e colleghi, che hanno contribuito direttamente all’attuale comprensione del tempo biologico. Fornirò elementi che stanno alla base della nostra attuale conoscenza di questa scienza e spiegherò come possano essere utilizzati da ognuno di noi per prendere decisioni più consapevoli, finalizzate al miglioramento della vita. 

Dal dormire meglio, all’organizzare le attività quotidiane, fino al comprendere come trarre beneficio dall’assunzione di farmaci o di vaccini in un determinato momento della giornata: questo libro permetterà di acquisire anche una maggiore percezione relativa al comportamento degli altri, ad esempio del perché adolescenti e anziani possono avere difficoltà a godere di un sonno ristoratore. Spiegherò poi da cosa dipendono l’umore e la capacità decisionale, con variazioni nell’arco della giornata dalla mattina al pomeriggio, e rivelerò anche perché il rischio di divorzio è più alto tra chi fa i turni di notte. Nel testo sottolineo che siamo tutti molto diversi tra noi e che, sebbene sia possibile fare delle generalizzazioni, basarsi su un ‘valore medio’ può essere fuorviante. Per spiegare cosa intendo dire, evidenzio questo dettaglio: sebbene la durata media del ciclo mestruale nelle donne sia di 28 giorni, solo il 15% delle donne ha effettivamente un ciclo di 28 giorni. L’orologio interno e la biologia del sonno possono essere paragonati alla misura delle scarpe: una particolare taglia non può essere universale, e far indossare a tutti lo stesso numero sarebbe non solo sciocco, ma potenzialmente dannoso. La difficoltà nel riconoscere e cogliere questa differenza è il motivo per il quale alcuni consigli generici presenti sui media possono risultare eccessivamente semplicistici o completamente inutili.

 

I ritmi quotidiani di sonno e veglia derivano dal patrimonio genetico, dalla fisiologia, dalle abitudini e dall’ambiente e, come la maggior parte dei nostri comportamenti, non sono definitivi. Questi ritmi vengono modificati dalle nostre azioni, da come interagiamo con l’ambiente e da come progrediamo dalla nascita alla vecchiaia. In questo cammino, il nostro orologio interno e le nostre modalità di riposo cambiano profondamente, ma i cambiamenti legati all’età non sono necessariamente negativi. 

Dovremmo smettere di preoccuparci di come dormiamo e accettare che ‘diverso’ non necessariamente significa peggiore. Alcuni dei consigli che ci vengono dati possono essere banalmente sbagliati, poiché emergono dall’universo indistinto della ‘saggezza tramandata’. Tale ‘saggezza’ può essere antica e risalire al mito, ovvero a prima della storia scritta. Tuttavia, come vedremo nei prossimi capitoli, la ripetizione di un’idea non ne garantisce necessariamente la legittimità. Ad esempio, mettere i bambini a gambe all’aria non li aiuta a conciliare il sonno. Secondo questa vecchia usanza, capovolgere un bambino in avanti, a testa in giù, dovrebbe resettare il suo orologio interno, facendo in modo che dorma di notte e sia sveglio di giorno. Non esistono però prove che attestino i risultati positivi di questo metodo. Anzi, come diceria potrebbe avere origine dalla disperazione dei genitori. La privazione cronica del sonno, soprattutto nei neogenitori, può influire negativamente sulla capacità di giudicare con obiettività e di agire razionalmente! Un altro mito spesso ripetuto è che la melatonina, ormone della ghiandola pineale o epifisi, è l’‘ormone del sonno’. Non è così, e nei capitoli successivi spiegherò perché. 

Il messaggio diffuso in tutto il libro è che noi, come individui e come membri della società, dovremmo fare uno sforzo per comprendere e agire sulla base delle nuove conoscenze scientifiche relative al tempo biologico. Ma perché preoccuparsene? Secondo me, in un mondo complesso ed esigente, è importante ottenere la migliore salute fisica e mentale possibile. Le conoscenze in materia aiuteranno ad affrontare le molteplici sfide che la vita ci lancia. Tuttavia, c’è di più. Se si vuole abbracciare la vita, essere creativi, prendere decisioni sensate, godere della compagnia degli altri, vedere il mondo e tutto ciò che ha da offrire con uno sguardo positivo, allora comprendere i meccanismi della cronobiologia è fondamentale. Perché non sfruttare al meglio il tempo che abbiamo, e magari prolungarlo? 

Russell Foster (1959) è professore di Neuroscienze circadiane. Dirige l’istituto di Neuroscienze circadiane e del sonno e il laboratorio di Oftalmologia dell’Università di Oxford. Le sue scoperte sui fotorecettori oculari hanno ricevuto numerosi premi. Il suo TED talk Why Do We Sleep ha superato gli 8,5 milioni di visualizzazioni.

 

Su Aboca Life Magazine ci siamo occupati spesso del sonno, che tanto influisce sulla nostra salute. Per approfondire, leggete qui e qui e qui.

 

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